Non è una crociera per principianti, ma i variegati paesaggi della Corsica e la trasparenza delle sue acque valgono la sfida. Sia le scogliere che le spiagge sono le più belle del Mediterraneo
10 posti da non perdere in Corsica
1. Una notte a Lavezzi, magari fuori stagione, ormeggiati in piscina, nel silenzio, tra le rocce, sotto le stelle
2. La spiaggia di Saleccia, nel Desert des Agriates
3. Gli insaccati: coppa, salame, lonza… e chi più ne ha più ne metta…
4. Navigare lentamente tra i canyon rosso acceso della riserva naturale di Scandola
5. Il tramonto dalle cale vicino a Punta Senetosa
6. Una serata a Bonifacio, il porto più bello del Mediterraneo… e oltre!
7. Sbarcare con il gommoncino nel minuscolo porto di pescatori di Centuri
8. La passeggiata sul sentiero dei doganieri intorno a Capo Corso
9. Le spiagge della costa sudovest dell’isola, come la Plage D’Argent
10. Il bagno nelle acque blu cobalto di Capo Rosso
Capo Corso
Uno dei grandi capi del Mediterraneo, queste dieci miglia di costa hanno il potere di portare il viaggiatore altrove, ad esempio in Scozia, o in Irlanda, se non addirittura in Patagonia. Ventoso, selvaggio, brullo, verde, maestoso, Capo Corso non stanca mai. Una bellissima baia a est offre protezione dai venti di ponente che qui sono brutali. Nelle giornate di calma le spiagge lungo il capo offrono bagni indimenticabili con vista sulla Giraglia. Poco ad ovest il villaggio di Centuri invece offre uno spaccato sulla vita (e il caratteraccio) dei pescatori corsi. Nelle giornate burrascose scendete a terra e percorrete il magnifico sentiero dei doganieri. Per animi selvaggi e romantici
St Florent e Desert des Agriates
St Florent, in fondo al golfo omonimo, è uno dei villaggi della Corsica da non perdere. Ha un bel porto proprio sotto il centro della città, bellissimi viottoli di sasso, una grande collezione di locali e bar, e si trova a un passo dal desert des Agriates, una impareggiabile serie di spettacolari spiagge. Nelle calme e calde giornate estive è un po’ come essere ancorati nell’aria, e quando ci si sveglia il mattino, quando nessuna barca increspa l’acqua, gettarsi dalla prua è un po come fare un tuffo in aria tanto bianca è la sabbia e trasparente l’acqua. Resta uno dei pochi posti dove è semplicemente impossibile non fare foto da cartolina, banali o eccelse che siano. Spiaggia e mare fanno tutto da soli, a voi non resta che nuotare fino a terra e camminare sulla spiaggia…
Calvi e baie limitrofe
L’imponente fortezza di Calvi protegge un delizioso paesino e un porto su cui si è sufficientemente discusso e sulle cui referenze preferiamo soprassedere. Per fortuna la bellissima e grande spiaggia della baia e le ben conosciute potenzialità della vita notturna della zona bilanciano i ‘piccoli’ difetti del porto. E in ogni caso i saggi Corsi hanno provveduto a ormeggiare un cospicuo numero di boe proprio di fronte al porto. Bellissime anche le spiagge verso Punta Revellata, il capo dvd inizia una delle più belle strade della Corsica. Proprio a sud di questo Capo inizia infatti una delle più selvagge coste del Mediterraneo, fatta di scogliere multicolore e spiaggette totalmente nascoste. Nelle giornate calme, la cala poche centinaia di metri a sud del Capo offre un delizioso antipasto.
Scandola, Girolata e Capo Rosso
Rossa e spettacolare, selvaggia e delicata, con le acque sorprendentemente blu, la riserva naturale di scandalo non ammette né ormeggi, né ancoraggi né tantomeno critiche! Gli skipper più avventurosi potranno avventurarsi a sfiorare le rocce con la chiglia in un paio di passaggi mozzafiato (non difficile ma è essenziale che il mare sia calmo), ma comunque ogni metro di questa costa merita di essere visto da vicino, visto che comunque i pericoli sono pochissimi e ben segnalati.
Il primo ormeggio possibile è alle boe della Girolata, anche se aperto al sudovest. I nostalgici ricorderanno gli anni in cui alla Girolata non c’erano boe e ormeggiavano poche barche. Bene per loro ci sono le baie di Capo Rosso poco più a sud! Anche se leggermente più aperte, le due cale a nord e sud del capo, oltre all’ancoraggio mozzafiato tra le rocce del capo stesso, offriranno la desiderata pace e tranquillità, con un panorama ancor più impressionante.
Senetosa e la costa Sudovest
Raramente troverete qualcuno nelle piccole cale intorno a Punta Senetosa. Le sue acque non sono benevole e c’è qualche scoglietto di troppo, ma con un po di attenzione e intraprendenza sarete premiati da spiaggette deliziose, cale selvagge e piccoli capi ben lontani dalle strade a terra. Qu inizia un tratto di costa tra i nostri preferiti, completamente disabitato fin quasi a Bonifacio, completamente selvaggio e con alcune baie davvero impressionanti come la Plage D’Argent e la baia di Roccapina.
Bonifacio
Nelson scrisse che il Mediterraneo ha solo tre porti: Mahon, luglio e agosto. L’arrogante marinaretto certamente non aveva visitato Bonifacio e se per quello evidentemente nemmeno navigato d’estate nelle Bocche durante una allegra buriana forza otto. Avrebbe certamente apprezzato lo charme di un fiordo di quasi un miglio scavato dalla natura tra due alte pareti di arenaria candida e scintillante, su cui i francesi, raramente immuni al suddetto charme, hanno pensato bene di costruire un paese di grande bellezza. Certo è necessaria qualche peripezia per trovare posto ad agosto, ma quando ci riuscirete non mancate di scalare la rocca e perdervi tra le vie del paese e sopratutto ammirare la vista del mare dai contrafforti rocciosi.
Se siete dei buongustai evitate i ristoranti locali e fate il carico di frutti di mare alla pescheria a 50 metri dal fondo del porto.
Lavezzi e Cavallo
Tra i vostri progetti e sogni per un Capodanno speciale, inserire Lavezzi è doveroso e non solo perché non troverete proprio nessuno. Iniziamo dal menu, che sarà perfetto a base di pesce perché la pescheria di Bonifacio, già sontuosa ad agosto, raggiunge vette eccelse nel periodo natalizio. Poi posizioniamo la barca in una delle baie più protette di Lavezzi, dove normalmente non si riesce ad arrivare d’estate. Un paio di cime a terra e da li non ci smuove più nessuno. Poi la camminata sull’isola, dove ogni roccia è un menhir. Poi i colori del giorno, il verde della macchia mediterranea, il rosa delle pietre e il color cristallo dell’acqua. E quelli della notte, nel cielo stellato così frequente da queste parti. Poi lo sciabordio dell’acqua e il soffiare del vento.
Informazioni essenziali
Come in molte isole mediterranee, la cucina ha una radice prevalentemente terraiola, vista la scarsa propensione degli isolani verso il mare, fonte di grane e invasioni. Quindi agnello spettacolare, carni, polpette, salse al pomodoro, peperoni spettacolari in tutti i modi, formaggi e prosciutti. Formitabili gli affettati corsi e il porceddu Sardo. Purtroppo pochi i posti dove fare la spesa: Maddalena, Bonifacio e Ajaccio, e poco piu’. Ristoranti generalmente ladreschi: solo il Mirto a Maddalena e il re di Tavolara sull’isola omonima meritano il Gambero Blu. E’ pieno di approfittatori stagionali senza arte nè parte.
Ancoraggi in Corsica
Lavezzi e Cavallo. Unite, e non solo metaforicamente, dalla bellezza naturale di pietre grige e rosa gettate su una bella serie di bassifondi, differiscono dal fatto che Lavezzi è piccola, selvatica e non costruita, Cavallo è un resort per nababbi su cui è vietato gironzolare, anche se al porto sono molto gentili e lasciano fare acqua e provviste. Scegliete quindi Lavezzi, anche perché Cavallo è il posto sbagliato dove finire il vino, perché una bottiglia di vino in cartone lì costa come un branzino selvaggio da Claudio a Milano. Quattro begli ancoraggi, ventosi e superaffollatissimi di giorno, e circondati da un interessante numero di pietre e scogli. Occhio a prua, e restate anche la sera, magari divertendovi ad osservare il solito barcone a motore che disfa le eliche tra le due isole. Il santuario sull’isola commemora le 167 (mi pare…) vite perse durante un naufragio all’inizio del secolo scorso. Il faro di Lavezzi, un miglio a sud, è un’ottima boa di regata, ma cercate di non passarci troppo vicino. Il nostro ancoraggio preferito è a ovest dell’isola, nelle due calette vicino a Cala della Chiasa, sempre che non soffi il maestrale. Lavezzi offre sì un bell’ormeggio ma non è esattamente il posto ideale dove trovarsi se soffia, visto che ritornare a Bonifacio è impossibile e l’unica via è una lunga bolinata per Porto Vecchio. Attenzione agli scogli sommersi tutto intorno all’Isola, ma specialmente ai due al largo della costa est, due vere carogne.
Costa Sudest della Corsica. Protetta dal mare d’ovest, la splendida costa tra Bonifacio e Punta Chiappa offre numerosi ridossi ma nessun riparo dal vento, che anzi accelera scendendo dalle montagne. Cercate quindi un ormeggio con un buon fondo. La Rondinara è uno di questi, deliziosa baia anche se quasi sempre stracolma d’estate. Affascinanti ormeggi anche a Porto Nuovo e dintorni, oltre che nel lungo golfo di Porto Vecchio. La cittadina è carina e molto alla moda, anche se gli addetti del porto vincono il premio riservato ai più cafoni. Qualche discreto ancoraggio nelle vicinanze e discreta folla di fronte al porto. Ma l’acqua ha poco ricambio ed è molto torbida. Insomma, più a nord della Rondinara non val troppo la pena proseguire. Attenzione al banco di scogli che si estende a nord di Cavallo.
Bonifacio. Che dire del porto più bello del Mediterraneo? Un fiordo tagliato nella falesia bianca, la cittadella tra le mura, le case antiche di stile genovese intorno al porto. Andateci, vi prego, anche fuori stagione e rimanetene impressionati! Arrivare, ad agosto, prima di mezzogiorno è d’obbligo, altrimenti dovete andare in cala Catena ad aggrovigliare le ancore. Poi non fate acqua o gasolio lì, perché sennò fate ore di coda. Difficile raccomandare un ristorante decente e a buon prezzo in stagione, ma la pescheria vale la pena. Anche la carne della macelleria del supermercato Spar, quello sotto la pescheria, è ammirevole. Non ormeggiate, se possibile, dal lato sud, dal momento che la discoteca B52 non ha limiti di orario nè di decibel.
Costa sudovest della Corsica tra Bonifacio e Punta Senetosa. Ricca di spiagge deserte e spettacolari, alterna rocce rosse e baie splendide con sabbia fine e invidiabile. Se non fosse vittima del vento occidentale e sopratutto dell’onda lunga che non trova ostacoli, sarebbe questa la miglior zona di tutta la regione. Da non perdere le anse intorno a Punta Senetosa (Ande d’Arana), l’ansa di Roccapina ma sopratutto, vento e mare permettendo, lo spettacolare Golfo di Mortoli e la spiaggia d’argento (41°30’55.38″N, 8°53’17.33″E). Roccapina è accettabile con il Maestrale e terribile con il Libeccio, inoltre ha una serie di scogli proprio nel mezzo. Una lunga fila di scogli (I Monaci) si estende in direzione SO a partire da un miglio da terra a partire da Roccapina. Per questo ci sono le carte nautiche e i portolani. Lì ci hanno picchiato in parecchi, quindi bene al largo o vicino alla costa, possibilmente evitando pure lo scoglio del prete. (Ve l’avevo detto che c’è tanta roba sotto). Anche Roccapina, la baia più bella della zona, offre proprio nel mezzo uno spettacolare bassofondo che, dicono, sia più duro delle chiglie.
Costa Occidentale della Corsica. Poco fortunata come numero di ormeggi, offre comunque qualche ancoraggio di interesse e panorami mozzafiato. L’accoppiata Campomoro/Porto Pollo, rispettivamente a sud e nord dell’entrata del Golfo di Valinco, offrono un discreto rapporto protezione/bellezza, ma niente per cui gridare alla meraviglia. Di fatto chi naviga questa costa farà bene a considerare una fermata nella bella città di Ajaccio. Un posto si trova quasi sempre, le vecchie vie del centro storico sono molto interessanti, e i supermercati sono all’altezza di quelli della Francia continentale. Tra Ajaccio e Calvi c’è poco da stare allegri se soffia da ovest. Spettacolari gli ormeggi di Capo Rosso (42°13’51.60″N, 8°33’39.79″E) e quelli intorno alla riserva naturale di Scandola, mentre anche i francesi hanno rovinato con le boe quella che era una volta la bellissima Girolata (oggi da evitare). Comunque le scogliere e la costa a picco, color rosso mattone, della zona intorno al Gargalo, valgono un viaggio. Divertente passare all’interno dei faraglioni (seguite le onnipresenti barche dei turisti). Circa a un miglio a sud di Punta Revellata, il magnifico ancoraggio di Porto Vecchio offre ormeggio eccellente con venti da est.
Da Calvi a Macinaggio. Calvi è una splendida cittadina, molto frequentata e alla moda. Il porto è perennemente stracolmo, ma si possono usare le centinaia di boe piazzate nella baia antistante, abbastanza riparate dal vento. Procedendo verso ovest la costa della Balaigne è molto esposta, ed è un peccato perchè le spiagge di Loto e Saleccia ( 42°43’36.73″N, 9°12’1.17″E) , sulla costa del deserto delle Agriates, sono tra le più belle e trasparenti del Mediterraneo. Pochi i pericoli di questa costa. St. Florent è un’altro gioiellino di paese, con un porto ridossato e il personale affabile. Capo Corso inizia qui, e vale la pena navigargli intorno. A 4 miglia dall’estremità ovest c’è il villaggio di Centuri, con un porticciolo minuscolo di fronte al quale, a circa 1/4 di miglio, c’è un famigerato scoglio killer. Assicuratevi una buona giornata di meteo per navigare intorno al Capo e godervi gli ancoraggi all’estremità, vicino a piccoli villaggi di pescatori. Il porto di Macinaggio offre ottimo riparo dal Maestrale che qui può soffiare veramente furioso anche d’estate. Approfittate delle giornate di vento per visitare l’interno e le numerose passeggiate che attraversano la zona, come il famoso ‘Cammino dei Doganieri’. Ricordate che NON c’è passaggio tra le isolette a nord del porto e la terra, quantunque l’ancoraggio che creano è almo e molto piacevole
Metereologia
Come ogni tratto di mare che diventa famoso, le Bocche di Bonifacio offrono non solo spauracchi ma una varietà e splendore paesaggistico senza uguali… Se ogni bellezza ha il suo prezzo, quello di questa zona è il Maestrale, che sfrutta la vicinanza tra le due grandi isole per accelerare, giocare con le correnti e con i velisti sprovveduti che sono convinti che il barometro sia un orologio rotto. Quando scende rapidamente e si ferma, il Maestrale sta per arrivare, quindi è consigliabile scegliere ancoraggi con un bel pezzo di terra, possibilmente accogliente, tra la barca e il vento. Ogni tanto anche il bollettino lo annuncia per tempo, quindi un’orecchio al canale 68 una volta al giorno male non fa. In Corsica sono più preparati, anche perchè il Mistral parte dalla provenza, quindi non è una cattiva idea tenere acceso il canale 16, dal quale vi rimanderanno, per i bollettini, al 29, che ha orari che solamente un francese può aver imaginato. Altre indicazioni sono il fronte caldo e le sue caratteristiche: quando l’aria è pesante e appiccicaticcia, il cielo cupo e la pressione bassa, vuol dire che tornerà ad alzarsi con una bella buriana di aria fredda che ha il vizio di arrivare di colpo. Tra la Corsica e la Sardegna il Maestrale può soffiare in ogni stagione, anche d’estate, quando non sono comuni sventolate da 40 nodi e più. Quindi mi raccomando: in porto per tempo o un bell’approdo sicuro. Con Maestrale e Libeccio, evitare come la peste tutta la costa della Corsica tra Ajaccio e Bonifacio, e preferire l’archipelago e il porto di Bonifacio. Di positivo c’è che il nord della Sardegna e il sud della Corsica, anche con il Maestrale, offrono la possibilità di navigare in sicurezza e divertirsi, basta usare il buon senso e restare vicino alla costa orientale.